venerdì 27 settembre 2013

Incontro Comitati-Basf alla Commissione Ambiente del Comune di Roma

Riportiamo il comunicato stampa di Rocco, presidente del comitato dei comitati. Ricordiamo che Rocco, come anche Emilio ed altri collaboratori da anni portano avanti la problematica Basf.




Carissimi Cittadini,

come vi avevamo anticipato nella mail precedente, giovedì scorso c’è stato l’incontro presso la Commissione Ambiente del Comune di Roma a cui siamo stati invitati noi Comitati, la Basf ed altri funzionari del Comune di Roma, della ASL e della Regione (invito allegato) con oggetto: “Illustrazione problematiche ed eventuali soluzioni relative allo stabilimento BASF in località Settecamini”.

Esortati dal Presidente della Commissione, On. Athos De Luca, abbiamo dunque illustrato la problematica e rinnovato la proposta di delocalizzazione. I funzionari della Basf invece sono rimasti arroccati sull’autorizzazione (AIA) ricevuta dalla Provincia e valida per 6 anni e quindi la difendono almeno per altri 4.

Anche i politici hanno parlato di delocalizzazione, ma la Basf è sembrata indifferente a questa soluzione.  Tuttavia, la stessa Basf ha fatto presente di aver chiesto al Comune di Roma un incontro, dovuto in quanto previsto al punto 7 dell’AIA che “assegna alla Basf il compito di predisporre, di concerto con l’amministrazione comunale di Roma Capitale, in applicazione del principio di precauzione, una proposta di delocalizzazione dello stabilimento da sottoporre all’attenzione delle autorità competenti entro 24 mesi dal rilascio del provvedimento stesso, cioè entro dicembre 2013”. 

Questo punto dell’AIA, frutto di una delle tante osservazioni che come Comitati presentammo nel dicembre 2011 alla Provincia di Roma, impone di fatto di iniziare a parlare concretamente di spostare questo stabilimento chimico. Sembra che il Comune di Roma non abbia ancora dato seguito alla richiesta, rimbalzando le competenze tra uffici diversi. Noi Cittadini, purtroppo abituati a questo ping-pong di responsabilità e mancanza di coordinamento, dobbiamo fare pressione e verificare che entro dicembre Basf e Comune mettano sul tavolo una proposta iniziale concreta.
La Commissione Ambiente potrebbe essere l’ambito in cui si dovrebbero confrontare e coordinare gli assessori coinvolti (Ambiente, Salute, Urbanistica) per discutere della problematica Basf e della delocalizzazione. Per questo ringraziamo il Presidente della Commissione On. De Luca, lo esortiamo a continuare a mantenere l’iniziativa e faremo di tutto perché il confronto vada avanti in maniera costruttiva.

La “delocalizzazione”, anche del solo inceneritore, è stata dunque la richiesta dei Comitati che ha trovato espressamente favorevoli i politici presenti, compreso un funzionario dell’ufficio di presidenza del nostro Municipio, che ha letto le ultime righe della sua risposta all’interrogazione del M5S al Municipio IV, testo disponibile al seguente link:

Questa risposta del IV Municipio, che peraltro in larga misura NON condividiamo per l’importanza e la valenza assegnata ai controlli in corso, è la conseguenza di due interrogazioni presentate dai Portavoce del Movimento 5 Stelle del VI Municipio (Fabio Tranchina e Veronica Mammì), congiuntamente a due Portavoce del IV Municipio (Danilo Barbuto e Agnese Catini) ai rispettivi Presidenti

Il Consigliere del Comune di Roma, Enrico Stefàno, sempre del M5S, che ha presentato l’interrogazione al Sindaco Marino da cui tutto è partito (n. 93/2013), fa parte della Commissione Ambiente del Comune ed era presente alla riunione. L’assessore all’ambiente del Comune di Roma, On. Estella Marino ha prontamente risposto per iscritto all’interrogazione sottolineando nero su bianco che il processo di delocalizzazione è inevitabile e va portato avanti.
In occasione di questa riunione, il consigliere Stefàno ha chiesto ai presenti l’autorizzazione a registrare in streaming, ma i funzionari della Basf si sono opposti. Allora egli ha registrato solo il suo intervento, che trovate al link seguente

Pensiamo sia doveroso ringraziare pubblicamente anche i portavoce del M5S per le molteplici iniziative di questi primi mesi del loro mandato.


IL PUNTO della SITUAZIONE
In sintesi, questo incontro ha chiarito, ma non ce n’era bisogno, che la Basf è chiusa a riccio, forte della sua posizione, dei suoi avvocati e di un’AIA per la durata di 6 anni.
Il fatto che l’AIA sia stata condizionata ai risultati delle indagini dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) all’esterno dello stabilimento è per noi Cittadini inaccettabile, visto il modo riduttivo e limitato in cui l’indagine stessa viene condotta.
Noi continuiamo a ripetere in tutte le sedi, da quando è stato presentato il protocollo Provincia-ISS, che una tale indagine non potrà mai portare a nessun risultato utile, tanto più che nel periodo delle indagini le polveri totali emesse dall’inceneritore si sono ridotte notevolmente, in alcuni mesi perfino azzerate.

Il dibattito in riunione si è svolto soprattutto tra i membri del Comitato e i funzionari della Basf che hanno ovviamente cercato di mettere in dubbio molte nostre affermazioni, per quanto documentate.
In particolare, durante l’incontro in Commissione, abbiamo chiesto alla Basf spiegazione sulla riduzione delle polveri e ci è stato candidamente risposto che ciò dipende dal tipo di catalizzatori esausti bruciati. Questa risposta conferma la nostra convinzione che questi controlli sono privi di validità: la Basf ne può condizionare l’efficacia, e quindi l’esito, a proprio piacimento.

Non sorprenderà, quindi, se controlli dell’ISS, che si basano principalmente su queste polveri e per un periodo limitato, risulteranno negativi. Qualcuno proverà a trarne la conclusione che tutto va bene, la Basf non inquina e può operare tranquillamente almeno per altri 4 anni nel nostro quartiere.

COSA FARE, ALLORA?
Prima di tutto, fintantoché l’inceneritore resta dov’è, dobbiamo ottenere CONTROLLI PERMANENTI, CON almeno UNA CENTRALINA POSTA VICINO ALLO STABILIMENTO ED ALLE CASE NELL’AREA ARTIGIANALE così come chiediamo nella PETIZIONE.
Poi dobbiamo chiedere al Sindaco di Roma On. Ignazio Marino, che tra l’altro è un medico, di assumersi le sue responsabilità e promuovere la delocalizzazione dell’inceneritore, partendo dal vecchio protocollo d’intesa del 2006.
Dobbiamo fare pressione sulle istituzioni e monitorare che il processo di delocalizzazione venga veramente avviato con una proposta concreta sul tavolo entro i prossimi 3 mesi, come previsto dall’AIA e dal parere del Sindaco di Roma del 16 ottobre 2009.

Per raggiungere questi risultati È NECESSARIO sensibilizzare prima di tutto i politici, mostrando che i cittadini sono numerosi, attenti, interessati e preoccupati, RACCOGLIENDO TANTE FIRME CON LA PETIZIONE

Quindi RIBADIAMO che i singoli cittadini possono raccogliere firme nelle case, nei mercati, all’ingresso delle Chiese, ovunque c’è gente disposta a firmare. In particolare è possibile raccogliere le firme presso tutte le scuole all’entrata la mattina ed all’uscita. Chi vuole partecipare alla raccolta delle firme presso LE SCUOLE o in una piccola zona di Case Rosse, Settecamini o Setteville, o altrove può rivolgersi a Marco (Cell. 3313838948) che coordina tutte le iniziative e che raccoglie i fogli firmati presso il suo negozio a Case Rosse Via Castropignano n. 28 (a Settecamini non abbiamo trovato nessun punto vendita disposto a raccogliere i fogli firmati!).

Inoltre, Domenica 29 settembre a Ponte di Nona alle ore 10 in Piazza Attilio Muggia si svolgerà un’assemblea pubblica per il problema degli incendi del campo nomadi a via di Salone. In tale occasione potremmo anche raccogliere altre firme per la nostra petizione. Chi pensa di farlo telefoni al sempre disponibile Marco (Cell. 3313838948) che coordina tutte le iniziative.

Il testo della petizione e il foglio per le firme sono disponibili ai links qui sotto:

La raccolta delle firme si chiuderà il 13 OTTOBRE prossimo.

I COMITATICITTADINI

1 commento:

  1. Ottima sintesi e grande comunicszione. Avanti così, fuori la BASF da settecamini!

    RispondiElimina