sabato 31 maggio 2014

Centro di prima accoglienza a Settecamini non si farà




Giovedì per molti residenti del quartiere sarà una giornata storica, una nuova vittoria (dopo quelle del 2009 relativa al campo nomadi)  per un quartiere sempre più a misura di cittadino.
In questo giorno, le istituzioni hanno detto no al centro di prima accoglienza nel quartiere Settecamini, proprio dovuta alla grande forza dei cittadini di questo quartiere, che hanno dimostrato la loro vera identità di veri italiani.
Una storia durata circa due mesi che ha visto alcune persone fare nottate e soprattutto giorni di stress....

Grande vittoria, anche se in questi giorni qualche politico e qualche gruppetto dirà che il merito è suo, ma si sa, la vittoria ha molti padri, mentre la sconfitta uno solo.

Ma raccontiamo questa storia con un lieto fine.

Intorno alla fine di marzo, Domenico, manda una email ad Emanuele, era un sabato tranquillo, di inizio primavera, l'email era una richiesta di informazioni del tipo "Ciao Emanuele, sono Domenico, che tu sappia è vera la notizia che vogliono aprire un centro di prima accoglienza a Settecamini? vicino al Dico?" Emanuele, risponde, non saprei, mi informo ed appena possibile ti faccio sapere", un giro di chiamate effettua tra i suoi contatti e dopo poche ore scopre una notizia non bella,   ben 42 persone dovranno venire nella struttura vicino al Dico.
A questo punto informa alcune persone, Alessandro e Gianluca.

La situazione si fa sempre più calda, Alessandro nei giorni dopo, crea una mailing list, e chiede ad Emanuele di fare un incontro pubblico, guarda caso fissato il primo aprile, per qualcuno sembra un pesce di aprile, ma invece è la notizia che nessuno vorrebbe avere.

La sera del primo aprile si organizza questo incontro, diverse le persone che partecipano, e purtroppo vediamo come sempre i soliti gruppetti, che si definiscono rappresentati del quartiere, creare problemi come nel loro modo di fare.

Alcuni dicono che non è vera la notizia, altri come quelli che dicono che rappresentano il quartiere, vuole tale struttura, a questo punto Emanuele, dice ok, fate come volete, credere o non credere io vado via.

Passano altri giorni, e girano notizie anche poco attendibile, di certo qualcuna mossa da qualche spinta politica, visto che nel quartiere c'è qualcuno che piace la politica, arriveranno 3000 persone, drogati, prostitute, insomma sembra la fine dei nostri giorni. Subito che viene smentita la notizia di altri luoghi simili, e soprattutto vediamo nei primi 10 giorni, una forte presenza politica, ciò che non si deve mai vedere, FDI, e PD in prima fila, pronti a sparare certi discorsi,  e soprattutto a mettere i fili sui cittadini.
Emanuele è categorico con Alessandro, lasciate stare la politica, questi vi fregano, fate azioni mirate....

Un problema che è stato creato dai cittadini, che giocando con consiglieri e partiti, hanno fatto in modo che con il tempo questi possono decidere il futuro del cittadino, come meglio per loro.

Nessuno si ricordava più quando il 5 gennaio, ad una festa relativa alla befana, proprio vicino al dico, venne il presidente del Municipio, è guarda caso ci fu una partita di calcio dal titolo "Diamo un calcio al razzismo" coincidenza o supposta come direbbe Paola, in uno dei tanti incontri di sera.


E' vero, il gruppo che si è costituto, il comitato spontaneo è stato lasciato solo, ma questo è stato fatto per il bene della cittadinanza, per il bene loro, per far comprendere quanto è importante occuparsi del quartiere, di quanto è faticoso organizzare incontri, migliorare la propria casa, effettuare interventi e soprattutto al gioco sporco politico, sappiamo bene che questi mesi, per alcuni cittadini sono state "scuola di vita" e che sono servite a crescere.

Ma sappiamo bene, che c'è ancora gente che ancora non ha capito certe cose, e ci auguriamo che comprenda bene, visto che tale situazione è stata causata dalla cittadinanza.

Potremmo andar avanti, anche con certe cose delicate proprio su alcuni politici, ma in questo caso, poi si sa, escono fuori i cosidetti "ragnetti....".
Ma continuamo con questa nostra bella storia...


Ad un certo punto, scenda in campo Franco Pirina, della CAOP di Ponte di Nona, una persona eccezionale, che si è unita alla cittadinanza di Settecamini.

Non solo, per la prima volta a Roma due quartiere si uniscono, un gemellaggio come non si era mai visto Settecamini e Ponte di Nona, l'unione che fa la forza.

Il mese di aprile e maggio è duro, nottate, fiaccolate, manifestazioni al campidoglio e sotto l'assessorato alle politiche sociali, tutto questo per alcuni cittadini è una grande fatica, ma anche una grande voglia di un quartiere migliore.

Passano i giorni, qualcuno cerca di provocare, qualcun'altro fornisce notizie false, ma alla fine, la strada è presa, un gruppo di persone costituisce un comitato spontaneo, che guiderà il quartiere alla vittoria, che porterà speranza.

E non come alcune persone, che con la scusa di questo problema, cercavano di chiedere uno scambio di servizi, noi accettiamo il centro di accoglienza e tu poltiico ci fa questo...

Un grazie a cui tutto il quartiere oggi dovrà dire a questo gruppo che ha lottato con fermezza e determinazione, un gruppo di persone speciali, Alessandro, Luca, Domenico e Margherita, hanno preso in mano il quartiere e portato alla vittoria, a loro come anche a qualche altro cittadino va il grazie per questa grande impresa.



Bravi ragazzi.....




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