Come molti residenti sapranno, da alcune settimane, il quartiere si trova in una situazione di forte "agitazine" per la realizzazione di un centro di prima accoglienza per richiedenti asilo politico.
Altri quartieri di Roma, come in primis Ponte di Nona, sono state realizzate tale strutturo, solo che nel nostro quartiere a differenza di molti altri, tra la gente è uscito il vero popolo italiano, quello che crede ancora in quella bandiera tricolore di cui in pochi sono ancora fieri di farne parte.
Qualcuno avrà pensato che forse sono azioni dimostrativi, altri razzisti o intolleranza, ma tutto questo è falso, prechè la scesa in campo della cittadinanza è dovuto a tutto questo degrado e soprattutto alla mancanza di civiltà che si sta verificando in tutta Roma.
Ora mai, troppi furti, prostituzione, mezzi pubblici affollati e soprattutto gente che paga tante tasse per non avere servizi, e sono questi i motivi che spingono le persone, e non soo di Settecamini a dire basta.
Il popolo italiano è stato sempre e sarà sempre accogliente, ma c'è anche un momento in cui si deve fare ordine e soprattutto gestire gli aspetti sociali con cercello, che spesso viene mancare nell'attuale politico, di cui assistiamo ogni giorno di questi signori.
Un sociolo in questo contesto giusticheremmo tale situazione, è normale che una cittadinanza che si vede togliere i propri servizi e diritti, nonostante paga tante tasse (ricordiamo che l'Italia è il primo paese ad avere un pressone fiscale altissima, nei paesi sviluppati) e c'è molto spreco di denaro pubblico oltre a forte corruzione (siamo secondi al mondo dopo la Jamaica) lo sdegno di vedersi nel proprio quartieri altre situazioni di difficile vita sociale.
Un grande papa, che tutti hanno conosciuto, disse "Aiutare il prossimo, questi che vengono, vanno aiutati, ma è importante andare da loro, seminiamo da loro il frutto dell'amore" su tali parole, che un giorno venne presentato al Governo, un progetto in cui si chiedeva perchè i soldi e i forti investimenti per l'immigrazione non vengono utlizzati proprio nei loro paesi? che tra l'altro costerebbe molto meno.
La risposta è molto semplice, si deve creare disordine, si deve creare agitazione sociali, così c'è il pieno controllo del popolo.
Non è meglio inviare i volontari o meglio ancora pagare la gente del posto, affinchè questi richiedenti asilo politico o altri, spostarsi di qualche chilometro dal loro paese, non svolgono attività produttiva, come la coltivazione di piantagioni di cacao o altro? O forse è meglio che le grandi potenze (vedi anche Germania) conquistano il mondo, o come vediamo in Africa, lo colpiscono a livello di risorse, portando via da loro, Petrolio, Oro, e diamanti, dando solo qualche spicciolo, facendo tantissimo soldi.
Su questo pensiero, che concludiamo, informando che il comitato spontaneo per la revoca del centro di prima accoglienza, ha organizzato per oggi, 23 maggio 2014, alle ore 09.30 un incontro presso il prefetto in PIAZZA SANTISSIMI APOSTOLI., mentre per il 28 maggio 2014 sempre alle ore 09.30 presso l'assessore alle politiche sociali e della famiglia di Roma Capitale, un incontron con l'assessore Cutini.
Tutte queste informazioni, si possono avere o maggiori dettagli, presso il presidio che si trova a largo Davanzati, dove i volontari sono sempre presenti, oppure nella piazza virtuale di Settecamini, nel gruppo ufficiale del quartiere, a questo indirizzo https://www.facebook.com/groups/31696220793/
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