lunedì 30 marzo 2020
Pubblicato “La notte degli angeli”, il nuovo romanzo di Andrea Lepone
Andrea Lepone, giornalista e scrittore classe 1995, ha da poco pubblicato il suo primo romanzo, intitolato “La notte degli angeli”. Il libro, edito dalla Casa Editrice Aracne, narra le vicende di tre personaggi che, nell'arco di una notte, tentano di riscattare la propria vita, talvolta ricorrendo a scelte estreme. Un ragazzo, commesso in una libreria di giorno e malfattore al calar della sera, cerca di sopravvivere ai propri drammi interiori, nonché all'ennesima nottata fatta di violenze e soprusi, mentre una ragazza, cameriera afflitta da problemi economici, nonché da un difficile passato, attende una resa dei conti che appare inevitabile. Su di loro, incombe l'oscura figura di un potente boss della malavita, intento a fronteggiare quei sensi di colpa che per troppo tempo sono rimasti sopiti. Una vera e propria crisi di coscienza la sua, che però non gli impedisce di tentare il tutto per tutto per tirarsi fuori da una spigolosa situazione ed evitare di finire nelle mani della polizia. Complici, amici e confidenti fanno costantemente da contorno alla trama principale, ma in un mondo in cui nulla è come sembra, i tre protagonisti possono appellarsi solo alla propria determinazione, nella speranza di vedere una nuova alba. Sublime la scelta dell'autore di perseguire la strada della narrazione in prima persona; una minuzia che consente ai personaggi chiave di esprimere nel modo migliore possibile i propri dubbi, le proprie emozioni, che fungono da filo conduttore per l'intero percorso narrativo. La storia scorre piacevolmente pagina dopo pagina, sovente regalando al lettore qualche sorpresa inaspettata, oltre ad una serie di spunti di riflessione, di stampo esistenziale, quantomai attuali. C'è poi l'amore, il fine ultimo di tutte le cose, la vera ragione che spinge gli uomini ad andare avanti, indefessi e risoluti, la chiave di volta di un romanzo che non lascia spazio alla mestizia e al rimpianto, piuttosto si erge a paladino della libertà individuale, attraverso uno stile narrativo tutt'altro che essenziale, bensì accattivante e stimolante. Un plauso speciale va infine ai dialoghi, traghettatori superbi delle varie fasi narrative.
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