lunedì 17 febbraio 2020

Il capo del nuovo dipartimento per la trasformazione digitale Luca Attias fa il punto della situazione

Il capo del nuovo dipartimento per la trasformazione digitale della presidente del Consiglio,  Luca Attias, dopo aver terminato il suo incaricato di commissario sempre in ambito digitale per la PA, in un nuovo articolo spiega le iniziative in campo che il dipartimento è pronto a lanciare o già avviato e soprattutto della situazione in Italia.
Nell’articolo, viene anche evidenziato come in Italia abbiamo una forte carenza dell’uso del digitale e soprattutto come in Italia c’è un forte analfabetismo.
Con la nascita anche del nuovo Ministero proprio riguardante la tecnologia, c’è grande speranza per il bel paese, da una parte si spera che la PA cambia volto, e quindi offra servizi sempre più funzionanti e facili da utilizzi con interfacce amichevole, ma dal tempo stesso una PA che con la tecnologia snellisce le pratiche burocratiche, proprio l’elemento che caratterizza il nostro paese e che lo rallenta se non lo ferma. Altro scenario che ci si aspetta con la nascita del nuovo ministero è quella della cultura digitale, che nessuno resti indietro e soprattutto che l’informatica sia accessibili a tutti, nessuno escluso.
Un bellissimo articolo quello dell’Ing. Luca Attias, che invitiamo a leggere e soprattutto attendiamo con piacere il suo prossimo intervento al pubblico.
L’articolo è consultabile qui https://www.linkiesta.it/it/article/2020/02/14/luca-attias/45428/

2 commenti:

  1. E' inutile parlare di digitalizzazione dei servizi se contemporaneamente non effettuiamo un'opera di inclusione complessiva. Dobbiamo agire con urgenza, serietà ed
    energia nella scuola, nelle università, nelle imprese, nella Pubblica Amministrazione, nei centri anziani (dove la community Settecamini è una eccellenza), nell’intera società civile includendo tutti a partire dai disoccupati e dai diversamente abili.
    Un caro saluto a tutti i lettori
    Luca Attias

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    1. Grazie Luca per questo commento e condivido pienamente questo pensiero.
      Grazie.
      Emanuele

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