mercoledì 10 gennaio 2018

Cittadini attivi la scuola vista da un prof quando la tecnologia può fare molto



Un articolo tutto da leggere ma soprattutto che appena iniziato fa immergere il lettore in questo racconto da 10 e lode parlando in gergo scolastico.
L’articolo di oggi di cittadini attivi è qualcosa di incredibile, scritto da una professoressa suggerisci ai colleghi come approcciarsi agli studenti con l’aiuto della tecnologia.
Ma cosa più importante, evidenzia e paragona il vecchio sistema con l’attuale situazione sociale di oggi, proprio mettendo in luce quanto la tecnologia può offrire, sempre se usata in maniera corretta e giusta.
Complimenti a Anna Rosa per questo bellissimo articolo che invitiamo tutti di leggere.
L’articolo è visibile qui https://www.key4biz.it/cittadini-attivi-dacci-oggi-la-nostra-app-quotidiana-viaggio-post-millennials-italiani/209358/

4 commenti:

  1. Una giovane insegnante, prestata alla Pubblica Amministrazione, dalle grandi capacità comunicative, affronta con coraggio i veri problemi della scuola di oggi. Speriamo possa essere di esempio per molti.
    Un caro saluto a tutti
    Luca Attias

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    1. Articolo di grande qualità, che fa molto riflettere, utile sia a genitori che insegnanti. Bravissima Anna Rosa.

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  2. Ho recepito questo articolo come un grido di allarme. L’ho assimilato, e l’elaborazione ha prodotto un grido di dolore. Quanto sono vere e reali le situazioni dello “zapping selvaggio”, della “dilagante maleducazione”, della “odiosa strafottenza”, dei “ragazzi urlanti che interagiscono esclusivamente con lo smartphone” ! Quanti insegnanti (e quanti genitori) rimangono fedeli all’insegnamento del “capitano” John Keating ? Nella società dei nostri giorni è saltato tutto; etica, educazione di base, educazione civica…obsolescenze dello scorso millennio. Ed è saltato anche una componente fondamentale per la buona crescita di un giovane: il gioco di sponda fra genitori e scuola. Con le mie nipoti (14,10,9), la differenza generazionale è immensa. E’ abbastanza difficile instaurare un rapporto partendo dal dialogo; parliamo lingue molto, troppo diverse e distanti. Risulta difficile catturare la loro attenzione e mantenerla per un periodo relativamente lungo, si distraggono facilmente e spesso chiudono il canale auditivo. Forse nella mia adolescenza, a cavallo fra gli anni 60 e 70, in alcune circostanze ho vissuto difficoltà simili, dovute però all’enorme differenza di età coi miei genitori (41 e 35 anni). Ho avuto insegnanti “preistorici” ma anche la fortuna di incontrare soltanto un paio di insegnanti sul modello di Keating. Le basi educative all’epoca erano poco permissive. Non esisteva Internet, gli accessori hardware non erano neanche fantascienza e la TV aveva solo due canali, a tempo limitato. Ma forse, inconsapevolmente, eravamo “hungry and foolish” come avrebbe detto Steve Jobs diversi decenni dopo.

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    1. Grazie Fausto per questo commento, molto bello.
      Articolo capolavoro.

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